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  • Quali sono i canali che percorre la nostra percezione sensoriale? E' corretto sostenere che i sensi sono "dedicati", ovvero riservati ad un unico canale percettivo? 

  • Le avanguardie artistiche del Novecento si sono spesso cimentate con forme espressive e comunicative che rimodulavano la sensorialitā: occhi per ascoltare, orecchie per vedere, parole da toccare.

  • La reale possibilitā di interazione delle arti č oggi dato assodato, grazie anche alla tecnologia che permette ambienti di sintesi, come il cinema e la multimedialitā tecnologica, dove la percezione avviene a livello multisensoriale, ribaltando la normale prassi dei sensi: si ascolta con gli occhi, si guarda con le orecchie. 

  • Eppure il primato del linguaggio verbale e descrittivo ci opprime. Le discipline artistiche (giā il termine disciplina istiga alla ribellione)  nella scuola sono una Cenerentola a cui nel dichiarato viene dato tutto il risalto possibile, nell'agito viene relegata a marginali compiti di vassallaggio comunicativo.

  • Eppure i linguaggi agiscono pariteticamente. Concorrono al messaggio globale, si intersecano, si sovrappongono, si sostituiscono.

  • Vogliamo condurre i nostri alunni e noi stessi ad una scoperta sensoriale che, con tema il suono, porti ad esplorare le effettive possibilitā di assonanze e consonanze innate dei linguaggi e dei sensi.

  • Le nostre scuole sono geograficamente lontane, poste in situazioni territoriali e di tessuto urbano totalmente diverse: montagna, mare, pianura, cittā, paese, collina. Vogliamo scambiarci i paesaggi attraverso i suoni che li determinano. Lo scambio non sarā solo con i suoni, ma anche con i non suoni: parole, forme, colori. Eviteremo la dimensione figurativa e percorreremo la strada dell'Astrattismo.

  • Faremo in modo  che tutti possano  ascoltare il freddo della neve di Vadena/BOLZANO, il sole di Agira/Sicilia, guardare il vento di Castel del Piano, gustare con l'udito le ciliegie della scuola Bologna.